Una mano.

Semigotica (a con occhiello sviluppato per quasi tutta l'altezza della schiena; d esclusivamente nella forma con asta inclinata a sinistra; g in quattro-cinque tratti con il comparto inferiore tendente a formare un triangolo; r a forma di 2 presente dopo lettera con curva convessa a destra; fusioni, sovrapposizioni, accostamenti tra curve contrapposte raramente rilevabili; regola dell'elisione rispettata in modo discontinuo; nota tironiana per et a forma di 7 con tratto verticale non tagliato).

I dati materiali e testuali consentono di ipotizzare che i frammenti 2, 3 e 1, originariamente disposti in questa sequenza, facessero parte di un unico foglio recante una mise en page a due colonne.

Il lato pelo, rivolto verso la compagine, corrisponde al recto; il lato carne è, invece, meno visibile, ma in modo sufficiente per poter essere descritto. 

In assenza di margini, la possibile appartenenza alla parte superiore del foglio si può ipotizzare solo per il discreto salto di testo che si verifica nel passaggio da una colonna all'altra; fatto che, inoltre, fa propendere verso la ricostruzione di un foglio di dimensioni non insignificanti.

La giustapposizione virtuale dei frammenti consente di verificare che, in sede di riuso, fu effettuato un taglio non perfettamente lineare che, pertanto, ha provocato il salto di una linea tra il frammento 2 e il frammento 3.

Il lato rivolto verso la compagine, il recto, mostra un margine interno, una parte della colonna A (frammento 2), l'intercolumnio e, in senso longitudinale, solo l'inizio della colonna B (frammenti 3 e 1).

La facciata rivolta verso la coperta (lato carne, verso del foglio) mostra una situazione speculare a questa, dove è invece la colonna B ad essere essenzialmente rappresentata, anche qui, però, con inizio del testo sul frammento 2, che presenta una linea in più rispetto al frammento 3, ad esso precedentemente adiacente. 

Da questi dati è possibile dedurre con discreta precisione alcune misure nel senso della larghezza, nello specifico, un margine laterale di almeno mm 20, una colonna di scrittura di circa mm 65 e l'intercolumnio di mm 13. Verosimilmente, lo specchio di scrittura è, quindi, calcolabile in larghezza in mm 143.

Frammenti utilizzati come rinforzi interni al dorso.

Indorsatura sulle controguardie (fino a meno di 1/4) incollate ai contropiatti e, per gran parte, staccate.

Frammento 1: Impostazione del testo su due colonne. Prima linea di scrittura rifilata.

Testo perpendicolare al dorso e capovolto.

Visibili entrambi i lati, ad eccezione della parte coperta dal dorso (lato pelo, corrispondente al recto, rivolto verso la compagine).

Frammento 2: Impostazione del testo su due colonne, ma visibile solo una colonna (cfr. More about the condition). Prima linea di scrittura rifilata.

Testo perpendicolare al dorso.

Visibili entrambi i lati, ad eccezione della parte coperta dal dorso (lato pelo, corrispondente al recto, rivolto verso la compagine).

Frammento 3: Impostazione del testo su due colonne. Prime linee di scrittura parzialmente coperte dalla controguardia; ultima linea rifilata.

Testo perpendicolare al dorso e capovolto.

Visibili entrambi i lati, ad eccezione della parte coperta dal dorso (lato pelo, corrispondente al recto, rivolto verso la compagine).

Un piè di mosca in rosso (Frammento 1, lato rivolto verso la compagine, l. 7).

Legatura floscia in pergamena, indorsatura con rinforzi in manoscritto membranaceo di recupero, sul dorso i tasselli di carta con i tratti caratteristici del fondo librario dei Minori Conventuali della Madonna del Sasso, in alto il titolo e in basso la vecchia segnatura: E 38.