Crucifixion

F-hs2i

Basel, Universitätsbibliothek, Comites Latentes (Depositum des Historischen Museums Basel), CL 245

General Information

Title Crocifissione
Shelfmarks CL 245
Material Pergamena
Place of Origin Bologna, Italy
Date of Origin 1370-1380
General Remarks

Il foglio era probabilmente in origine incollato come controguardia, come indicano le tracce rosse sui bordi esterni.

In origine probabilmente bianco, in un secondo tempo (XVI sec.?) è stato aggiunto l'inno Gloria in excelsis deo con varie notazioni musicali, a seconda del tipo di festa.

Original Condition

Page Height 365 – 370 mm
Page Width 265 – 270 mm

Current Condition

Extent 1 foglio
Dimensions 370 x 270 mm

Book Decoration and Musical Notation

Persons: Niccolò di Giacomo
Description

Miniatura tabellare a piena pagina. Dento una sottile cornice ocra si svolge la scena della Crocifissione: al centro il Cristo con il capo reclinato e gli occhi chiusi si erge sulla croce mentre dal suo corpo stilla copioso il sangue. Il ventre è avvolto da un sottile perizoma che forma eleganti svolazzi. Ai due lati la Madonna, di profilo e completamente avvolta in un mantello rosa, piega la sua mano destra ad indicare il volto, e San Giovanni con una lunga veste verde ed un mantello rosso tiene le mani incrociate all’altezza del ventre e guarda verso Gesù crocifisso. Il legno della croce conficcato sul Golgota lascia intravedere il teschio di Adamo. Sotto la miniatura si trova uno stemma di rosso alla sbarra d’argento sormontata da un liocorno.

History

Origin

La bella Crocifissione, miniata sul verso della carta, deve essere certamente assimilata alla produzione di Niccolò di Giacomo come già riconosciuto da Aeschlimann nel suo saggio (Aeschlimann, 1969, pp. 24 e 26) che la confrontava con la Crocifissione ritagliata dalla Matricola e Statuti della società degli speziali di Bologna, riconosciuta nel 1376 (cfr, Massimo Medica, I miniatori dei corali agostiniani: Niccolò di Giacomo e Stefano di Alberto Azzi, in I corali di San Giacomo Maggiore. Miniatori e committenti a Bologna nel Trecento, catalogo della mostra Bologna, Museo Civico Medievale 14 dicembre 2002- 31 marzo 2003, a cura di Giancarlo Benevolo e Massimo Medica, Ferrara, Edisai, 2003, pp. 63-107, in part. pp. 78-85) ed ora conservata al Museum of Art di Cleveland (acc. 1924.1013; cfr. anche Cleveland Museum of Art and Holger A. Klein. Sacred Gifts and Worldly Treasures: Medieval Masterworks from the Cleveland Museum of Art. Cleveland, Ohio: Cleveland Museum of Art, 2007. Mentioned and reproduced: P. 272-273, no. 103). L’attribuzione è stata accolta anche De Winter nel suo saggio sulle miniature bolognesi del Cleveland Museum of Art (De Winter, 1983, p. 349) e da Christopher De Hamel nel catalogo di Sotheby’s quando passà in asta nel 1990 (Sotheby’s, Western Manuscrits and Miniatures, London, 29 novembre 1990, lotto 14, pp. 24-25). La miniatura sembra collocabile tra l’ottavo e il nono decennio del Trecento. Questa datazione è supportata dalla caratteristica espressività delle figure e dallo stringente confronto con la Crocifissione di Cleveland. Particolarmente vicina tra le due opere è la resa della figura del Cristo crocifisso con la caratteristica conformazione del corpo e la sottile resa del perizoma svolazzante, mentre la rappresentazione dei volti scorciati e molto espressivi dei due dolenti trova ampi confronti con la produzione di Niccolò, quali i corali olivetani di San Michele in Bosco (Bologna, Museo Civico Medievale, mss. 537-539). Ancora la produzione della bottega di Niccolò riporta i caratteristici motivi apposti a biacca sullo sfondo azzurro del cielo. La resa più corsiva dei volti, in particolare quello di San Giovanni, potrebbe inoltre indicare la realizzazione per mano di un collaboratore, come è stato osservato anche per la produzione di altre opere di questo periodo. Il riconoscimento del manoscritto di origine è reso difficile dal fatto che il recto della carta era stato originariamente lasciato bianco. Questo potrebbe indicare un suo uso come una delle due immagini dell’anteporta di un volume di mariegole, dove generalmente la miniatura a sinistra rappresentava un episodio sacro e quella dalla parte destra era legata più strettamente all’arte o al santo protettore della compagnia. Tuttavia l’aggiunta di frammenti di canto e di indicazioni liturgiche per il servizio della messa, avvenute in epoca più tarda, farebbe anche pensare che la carta facesse parte di un libro liturgico, probabilmente un messale di cui avrebbe decorato l’inizio del canone della messa come già suggerito nel catalogo Sotheby’s del 1990. Ugualmente difficile è l’identificazione dello stemma apposto sotto la Crocifissione che non trova riscontro a Bologna e nel suo territorio.

Provenance

Soptheby's London, 29 novembre 1990, lotto 14.

Entrato a far parte della collezione Comites Latentes nel 1990.

Dal 1977 al 2021 questa collezione era depositata presso la Bibliothèque publique et universitaire di Ginevra.

Bibliography

  • Erardo Aeschlimann, Aggiunte a Niccolò da Bologna, «Arte lombarda», 14, 1969, pp. 23-35.

  • Patrick M. De Winter, Bolognese miniatures, «Bulletin of the Cleveland Museum of Art», LXX, 1983, pp. 314-352.

  • Swisscollections.