Saint Helena

F-fy0j

Basel, Universitätsbibliothek, Comites Latentes (Depositum des Historischen Museums Basel), CL 123

General Information

Title Sant'Elena
Shelfmarks CL 123
Material Pergamena
Place of Origin Italia, Milano
Date of Origin 1440-1460
Script, Hands

Tracce della scrittura sono visibili sul verso, parzialmente nascoste dai resti di un supporto cartaceo sul quale era stato applicato il frammento.

Original Condition

Page Height at least 76 mm
Page Width at least 80 mm
Number of Columns 1
Ruling Non rilevabile.

Current Condition

Extent 1 frammento
Dimensions 76 x 80 mm
More about the Current Condition

Il verso del frammento è solo parzialmente visibile a causa dei resti di un supporto cartaceo sul quale era stato incollato.

Book Decoration and Musical Notation

Persons: Seguace del Maestro Olivetano (frate Gerolamo da Milano)
Description

Cutting con iniziale H con sant’Elena: su un campo oro si trova una lettera tracciata in rosso decorata con motivi a biacca; sul fondo in un paesaggio con fogliami e cielo trapunto di motivi cruciformi si staglia la figura intera di sant’Elena che sorregge la croce nella mano sinistra mentre reca un libro nella destra. La santa con aureola in oro, indossa un velo bianco e un ampio abito rosa con alta cintura in vita che si ispira alla moda dell’epoca.

History

Origin

Le due iniziali (CL 122 e CL 123) provenienti da uno stesso codice sono dovute ad un artista attivo probabilmente a Milano attorno alla metà del XV secolo, influenzato da due dei principali protagonsti della miniatura di età viscontea, il Maestro delle Vitae Imperatorum e il Maestro Olivetano, che Anna Melograni ha riconosciuto in frate Girolamo da Milano (Anna Melograni, «Appunti di miniatura lombarda. Ricerche sul “Maestro delle Vitae Imperatorum”», Storia dell’arte, 70, 1990, pp. 273-314, in part. pp. 273-275 e ad vocem ‘Maestro olivetano (Gerolamo da Milano)’, in Dizionario biografico dei miniatori, secoli IX-XVI, a cura di Milavia Bollati, Milano, Sylvestre Bonnard, 2004, pp. 710-711 (Lollini). La qualità delle raffigurazioni e la resa dei personaggi suggerisce l’esecuzione da parte di un collaboratore nella bottega di quest’ultimo maestro se non di un seguace, in quell’ambiente che ha prodotto opere quali la Pentecoste in un manoscritto della Olin Library della Cornell University, discusso da Anna Melograni («Miniature inedite del Quattrocento lombardo nelle collezioni americane, parte I», Storia dell’arte, 82, 1994, pp. 283-302, in part. pp. 288-289). Le due iniziali possono essere confrontate con altri due cutting apparsi sul mercato antiquario (Bell, cat. 2, Ridono le carte. Medieval and Renaissance Illuminations, by Milvia Bollati with Robert Gibbs, Sandra Hindman and Susy Marcon, Assago, 1998, pp. 26-29) raffiguranti la Chiamata degli apostoli Pietro e Andrea e l’Imposizione del nome del Battista ed un terzo cutting rappresentante la Nascita della Vergine (Les Eluminures, Catalogue 8, 1999, n. 21, pp. 54-55). La resa dei personaggi e alcune singolari soluzioni nella decorazione del corpo delle iniziali ci suggeriscono che tutti questi frammenti provengano dallo stesso codice. Di particolare interesse è il fatto che le iniziali non sembrano corrispondere a quelle generalmente miniate in corali secondo l’uso della curia romana e potrebbero quindi riferirsi ad un corale secondo l’uso ambrosiano. La genericità delle feste, quali dell’Annunciazione e dell’Invenzione della croce, non permette tuttavia di approfondire ulteriormente questi suggerimenti.

Provenance

Il frammento è stato acquistato in occasione della vendita Sotheby's del 10 dicembre 1973, lotto 13 ed è entrato a far parte della collezione Comites Latentes.

Dal 1977 al 2021 questa collezione era depositata presso la Bibliothèque publique et universitaire di Ginevra.

Da febbraio 2022 è oggetto di un prestito a lunga durata presso l'Historisches Museum di Basilea e depositata alla Universitätsbibliothek di Basilea.

Bibliography