Due mani.

Mano A (testo principale): Textualis (scrittura compressa verticalmente, tendente ad insistere nell'interlinea principale con aste ascendenti e discendenti poco sviluppate; d esclusivamente nella forma con asta inclinata a sinistra; r a forma di 2 presente non in modo regolare dopo lettera con curva convessa a destra e raramente dopo a; le sequenze di lettere con curve contrapposte possono generare fusioni, sovrapposizioni e accostamenti; regola dell'elisione non sempre rispettata; la s finale è di tipo maiuscolo o di forma maiuscola con il tratto discendente sinuoso che si prolunga di poco al di sotto del rigo e si alterna alla forma minuscola, diritta).

Mano B (commento marginale): Semigotica (a con occhiello sviluppato per tutta, o quasi tutta, l'altezza della schiena; la d presenta sempre l'asta inclinata a sinistra con il tratto di attacco, molto spesso, a forma di uncino; e con tratteggio compendiato in due tratti; g in 5-6 tratti che si alterna ad una forma compendiata in 3-4 tratti; primo tratto di x e secondo tratto di h e y, di norma, prolungati al di sotto del rigo). 

Inizio della scrittura del testo principale below top line.

Titoli correnti nei margini superiori di alcuni frammenti.

Ricostruzione virtuale di MdS 66 Ha 7, MdS 66 Ha 8 e MdS 66 Ha 9.

L'analisi dei dati testuali e materiali consente di ricostruire con certezza un totale di sei bifogli riconducibili a due fascicoli diversi, verosimilmente consecutivi, il primo costituito di quattro, il secondo di due.

Il primo fascicolo, nonostante i bifogli presentino solo una facciata visibile, sembra mostrare una sostanziale contiguità testuale, la cui ricostruzione appare confermata anche dall'affrontamento delle membrane. L'unica eccezione è rappresentata dal bifoglio centrale, dove si riscontra una lacuna calcolabile in almeno un bifoglio. Attualmente, i frammenti restituiscono la seguente conformazione: primo bifoglio (MdS 66 Ha 8, frammento 4), secondo bifoglio (MdS 66 Ha 8, frammenti 3 e 1), terzo bifoglio (MdS 66 Ha 7, frammenti 3 e 1), quarto bifoglio (MdS 66 Ha 9, frammenti 3 e 1). Tenuto conto del fatto che tutti i bifogli presentano il lato carne visibile, l'originaria disposizione mostrava la sequenza PCCPPCCP/PCCPPCCP.

Il fascicolo successivo, invece, non mostra contiguità testuale né con quello precedente né tra i due bifogli superstiti. Si verifica infatti l'assenza di almeno un bifoglio esterno, di un bifoglio intercalato ai due ricostruiti e di almeno un bifoglio centrale. Tenuto conto di queste lacune, l'attuale disposizione si configura nel modo seguente: primo bifoglio (MdS 66 Ha 9, frammenti 4 e 2), secondo bifoglio (MdS 66 Ha 7, frammento 4) con disposizione originaria, di conseguenza alterata, CPCP/PCPC.

Una iniziale decorata, iniziali filigranate, iniziali semplici e piè di mosca in rosso e in blu.

In linea generale, ai fini del riuso dei frammenti, non sembra privo di significato il fatto che i bifogli contenenti il commento di Innocenzo IV al cosiddetto Liber Extra di Gregorio IX, tramandati dai frammenti in questione, siano stati riutilizzati come coperta di tre libri facenti parte del Corpus Iuris Canonici: il Decretum Gratiani con glosse del 1547, il Liber extra col commento di Pierre Rebuffi del 1542 e il Sextus liber Decretalium di Bonifacio VIII nell'edizione di Gilles Perrin del 1546.