Statuta et ordinamenta communitatis plebis Locarni et Schonae
F-axz6
Renzo Iacobucci (fragment description).
Laura Luraschi (host volume description, images management).
General Information
Una mano.
Semigotica (scrittura ariosa caratterizzata dalla rotondità del tracciato e da una sostanziale separazione delle singole lettere; a con occhiello sviluppato per tutta l'altezza della 'schiena'; d esclusivamente nella forma con asta inclinata a sinistra; r a forma di 2 dopo lettera con curva convessa a destra e dopo a; s finale, di norma, di tipo maiuscolo; raramente riscontrabili accostamenti tra curve contrapposte e l'attuazione della regola dell'elisione; rubriche in inchiostro rosso).
La scrittura del frammento è attribuibile alla stessa mano che ha vergato quattro ulteriori fogli contenenti gli Statuti della comunità della pieve di Locarno e Ascona, in cui si riconoscono anche alcuni elementi tipici della minuscola cancelleresca, utilizzati come coperte di due libri della biblioteca di Madonna del Sasso (cfr. Origin, Remarks).
Original Condition
L'impossibilità di lettura della facciata incollata agli assi non consente di stabilirne il recto o il verso né la posizione del foglio all'interno del fascicolo originario.
Current Condition
Frammento utilizzato come coperta (fissaggio adesivo su assi di cartone con ribattitura sui contropiatti a bordi sovrapposti: taglio davanti sopra).
Controguardie incollate sui contropiatti.
Testo parallelo al dorso. Lato testa sulla controguardia anteriore.
Lato della pelle non distinguibile.
Testo evanido in molti punti e, pertanto, poco leggibile anche alla lampada di Wood.
Numerose macchie apparentemente dovute all'umidità.
Book Decoration and Musical Notation
Due iniziali semplici in rosso.
Nel margine sinistro, sempre in rosso, due numeri romani di cui non è possibile distinguere il primo elemento, forse una X, perché quasi totalmente eraso.
Content
-
Content Item
- Text Language Latin
- Title [Statuta et ordinamenta communitatis plebis Locarni et Schonae]
-
Content Description
Incipit: camparius invenerit de pasculo [...] i(n) dapno aliquo guasto...
Explicit: interest expellere dictas bestias quas solas sua(m) parte(m) habuerit ut sup(ra).
- Secondary Literature Statuti trecenteschi della Comunità della pieve di Locarno e Ascona, in Fonti per la storia dei monumenti di Locarno, Muralto, Orselina e Solduno (Circolo di Locarno), a cura di Virgilio Gilardoni e Padre Rocco da Bedano, Bellinzona, Archivio storico ticinese, 1973, pp. 47-54.
-
Remarks
Si riporta il titolo adottato da Gilardoni nell'edizione del testo dei quattro fogli.
History
Locarno
L'attribuzione della scrittura del frammento di MdS 77 Ha 8 alla mano che ha vergato quattro fogli degli Statuti della pieve di Locarno e Ascona consente di estendere e di precisare meglio alcune ipotesi espresse, nel 1972, da Virgilio Gilardoni in occasione dell'edizione del testo tràdito da quei quattro frammenti, testo non segnalato, tra l'altro, nel censimento degli statuti del Cantone Ticino di Bruno Giovanettina, Statuta ticinensia, in Minusio nei secoli attraverso i documenti d'archivio, a cura di Riccardo Carazzetti, Minusio, Edizione del comune, 2003, pp. 49-70.
Secondo Gilardoni, i frammenti da lui pubblicati potrebbero rappresentare una terza copia del cosiddetto "Codice rosso vecchio" che si conservava, insieme ad altre due copie del medesimo, nel castello di Locarno e che conteneva gli statuti promulgati da Gian Galeazzo Visconti nel 1391.
Sulla base dei dati a disposizione, l'analisi della scrittura non sembra fornire indizi che possano valicare la soglia dell'anno 1400, sebbene, in mancanza di una datazione espressa, non si possa comunque scartare questa possibilità. Alla stessa stregua, non è da escludere l’ipotesi che i frammenti siano riconducibili non solo alla "terza copia" a cui accennava il Gilardoni, ma anche alle due copie di cui si ha notizia per via indiretta.
La facciata leggibile sulla coperta di MdS 77 Ha 8 non presenta elementi sufficienti per potere attribuire il foglio di appartenenza al fascicolo originario se non per escludere che esso non possa essere intercalato ad uno dei quattro già noti. L’unico elemento che avvalora tale ipotesi è rappresentato dalla numerazione, comunque incompleta – come detto – per rasura della parte iniziale, dei due ordinamenti tramandati in cui è possibile leggere un VIII e un VIIII. Poiché i frammenti pubblicati da Gilardoni riguardano gli ordinamenti numerati da 39 a 75, quelli di MdS 77 Ha 8 saranno quindi da ascrivere ad una parte precedente o successiva a questi.
Secondo Gilardoni, i quattro fogli smembrati del codice degli statuti comunitari "sono dell’archivio del convento della Madonna del Sasso, recuperati da quella stessa biblioteca, dove erano stati trovati in funzione di copertine di due probabili cinquecentine, e cioè di un imprecisabile tomo III di Cicerone e di un volume delle [Receptae] Sententiae di Giulio Claro" (p. 47).
Attualmente, i quattro fogli risultano deperditi, mentre non è stata trovata traccia dei due libri ospiti nella biblioteca di Orselina.
Host Volume
Legatura rigida con coperta in manoscritto membranaceo di recupero su quadranti.
Bibliography
-
Statuti trecenteschi della Comunità della pieve di Locarno e Ascona, in Fonti per la storia dei monumenti di Locarno, Muralto, Orselina e Solduno (Circolo di Locarno), a cura di Virgilio Gilardoni e Padre Rocco da Bedano, Bellinzona, Archivio storico ticinese, 1973, pp. 47-54.